terça-feira, junho 28, 2005

 

Tuoi ochi

Como antecipação do travo italiano. Como inversão do mote do poema. Como uma reinvenção, correu outra brisa pelas palavras de Pavasse. E nos dedos de quem o folheava.
Virá, isso sim, a vida... E mesmo em dias chuvosos, ostentará os desejados olhos.


Verrà la morte e avrà i tuoi ochi
Verrà la morte e avrà i tuoi ochi.
questa morte che ci accompagna
dal matino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo.

I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni matina
quando su te sola ti pieghi nello specchio.

O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noiche sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguadro.
Verrà la morte e avrà i tuoi ochi.
Sarà come smettere un vizio,come vedere nello specchiori
emergere un viso morto,come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.


CEsare Pavasse , Verrà la morte e avrà i tuoi ochi

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